Sapere che uno dei dolci più amati della tradizione sia nato da un errore è davvero sconvolgente, ecco le sue origini.
Ci sono tanti modi per onorare la propria cultura, ma sapere che l’arte culinaria italiana non sia solo frutto di genio, ma anche di qualche “incidente di percorso”, lascia senza parole. Questo è uno dei dolci più amati, ed è nato da un errore che lo ha reso unico. Per intenderci al volo, se non fosse stato per questo guaio, non si sarebbe mai scoperto!
Ecco come un errore ha dato forma alla tradizione, tutto è successo nel 1948, anni in cui l’Italia è ripartita da zero, e che cercava proprio di rivoluzionare i propri usi e prodotti in un’ottica di larga scala. Infatti, è proprio in questa fase che s’introduce a gamba tesa la produzione industriale anche nel territorio nostrano, con modalità in parte inedite. Peccato che non sempre abbia dato gli esiti sperati.
A Nord-Est, precisamente a Novara in Piemonte, a confine con la Lombardia, e con la bellezza dei Laghi Maggiore e D’Orta, un genio della tradizione decise si produrre un dolcetto su larga scala, ma con la qualità e la leggerezza tutta italiana.
Già ai tempi del suo lancio era evidente che una produzione su larga scala fosse in parte di minor qualità rispetto a una artigianale, ma è stato qui che la tradizione italiana è andata oltre, innovandosi con grande stile. Chi è stato l’artefice? Un pasticcere un po’ “pasticcione”, ma che dall’errore fece una magia.
L’autore fu Mario Pavesi, questi negli anni ’40 gestiva un forno a Novara, e l’origine del misfatto era quella di preparare un dolce abbastanza richiesto ai tempi, dei biscotti di tipo savoiardi, ma da realizzare su larga scala. Quindi, un’impresa non tanto semplice considerando gli strumenti del tempo. Il risultato però è stato “strano”, c’era qualcosa che non andava.
Infatti, aveva sbagliato le proporzioni dell’impasto, e dalla miscela troppo liquida, vennero fuori dei biscotti con una cottura più rapida del previsto. Il risultato furono dei biscotti sottili e dalla forma allungata, croccanti fuori e leggeri dentro. All’assaggio, Mario Pavesi ne restò colpito: questi biscotti non solo si scioglievano in bocca, ma si digerivano subito!
Così, mise da parte il progetto dei savoiardi, per poi brevettare la “ricetta sbagliata” dando vita ai Pavesini: i primi biscotti leggeri di produzione industriale! La ricetta rimase invariata nel tempo, perché è la sua origine ad essere speciale: l’innovazione a volte è frutto dell’imprevisto, e gli errori non sono sempre “ostacoli”, ma possono diventare risorse per qualcosa di positivo!
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