Diritti dei Consumatori e Garanzia

Diritti dei Consumatori e Garanzia
Diritti dei Consumatori e Garanzia

Quali sono i diritti dei consumatori? E cosa comporta la Garanzia? Quanto dura? Perchè? Fino a che punto un negoziante deve risarcire? Ecco le Regole e le Linee Guida.

La Garanzia

Iniziamo da questo punto fondamentale e chiariamo che la Garanzia sui prodotti è di due anni se acquisti come privato, di un anno solamente se l’acquisto viene fatto con Partita IVA e come azienda o società. È stabilito dalla legge.

Dopodiché è utile sapere che il costruttore dell’apparecchio, dell’elettrodomestico o il produttore di abbigliamento, tanto per citarne alcuni, sono responsabili per difetti di forma e conformità NON per usura o danni causati da chi utilizza il prodotto.

Le Regole

Ci sono cause che sono indipendenti dal produttore e che non rientrano nei termini della Garanzia.

Nell’ambito dell’abbigliamento, ad esempio, se il produttore specifica sull’etichetta che il capo deve essere lavato a secco e voi lo lavate a mano, oppure se specifica che occorre lavarlo in lavatrice e voi lo mettete a mollo la Garanzia non può essere “invocata“.

Per questo è bene leggere SEMPRE le etichette. Non avete idea di quante persone tornano nei negozi pretendendo che il capo venga sostituito quando non è nei loro diritti, soltanto perchè hanno sbagliato lavaggio. E quale tipo di lavaggio fare al capo è sempre scritto sull’etichetta interna.

Per quanto riguarda invece elettrodomestici e simili, la Regola è sempre LEGGERE le ISTRUZIONI questo per evitare di rovinare le apparecchiature con un utilizzo sbagliato, ovviamente non coperto da Garanzia.

Anche qui in genere le persone ritengono leggere le istruzioni d’uso come una perdita di tempo. Il c’è non è assolutamente vero. Ad esempio se utilizzi un macchinario senza la protezione e ti fai male nessuno risponderà dell’accaduto.

Sostituzione del capo

Parlando di abbigliamento, che è l’ambito cui siamo più interessate il negoziante è tenuto a cambiare la merce difettosa anche dopo i sette giorni che tanto comunemente vengono pubblicizzati. Se il capo è difettoso hai i due anni di tempo coperti dalla Garanzia, ma ricorda che deve essere un DIFETTO!!  e SEMPRE presentando lo scontrino di acquisto.

Anche se non hai l’imballo originale.

Se però non presenti lo scontrino la Garanzia non può essere applicata e i tuoi diritti decadono, a meno che tu non abbia uno scontrino di carta di credito o bancomat che possa provare il tuo acquisto.

Ovviamente  come poco fa precisato, non puoi pretendere di esser risarcita per situazioni che non dipendono dal produttore. Ad esempio se lavi la maglietta tutti i giorni invece che farne un uso più normale oppure se sbagli lavaggio. In genere i prodotti e capi si consumano in modo del tutto naturale, sono soggetti a usura.

Cambio merce

Se invece il capo NON è difettoso, ma tu semplicemente hai cambiato idea il negoziante NON è obbligato a cambiartelo. Farlo o meno è una sua libera sia scelta, sia in tempo di saldi che in altro periodo dell’anno. Questo perchè in negozio hai avuto modo di provarlo e, secondo la legge, quando hai acquistato ed esci dal negozio, hai preso la tua decisione in merito ed’ irrevocabile.

Proprio per questo è il negoziante che può o meno venirti incontro. Molti lo fanno.

Diritto di Recesso

In realtà non esiste, nemmeno entro dieci giorni dall’acquisto a meno che il negoziante non abbia fatto la vendita al domicilio del consumatore o durante una gita o escursione organizzata dal commerciante al di fuori  del suo proprio negozio oppure se la vendita è avvenuta per corrispondenza, telefono o mezzi che non consentivano all’acquirente di vedere il prodotto. Lo stabilisce il Decreto Legislativo D.LGS n. 206/05 (Codice del Consumo).

Acconto

Può capitare chef abbiano soldi sufficienti per acquistare un capo o un bene e che il negoziante richieda un ACCONTO. È una cosa del tutto legittima dato che dovrà tenerlo fermo, senza poterlo mettere in vendita, per il tempo necessario a che la persona torni a completare l’acquisto.

In questo caso il negoziante può chiedere entro quando tornerai. La data, che potrebbe anche stabilire lui, è l’ultimo giorno utile per l’acquirente. Se quest’ultimo non si presenta a ritirare il capo o bene il negoziante dal giorno successivo può non solo rimetterlo in vendita, ma tenersi l’acconto.

La prova dei capi

Il negoziante NON HA MAI l’obbligo di far provare i capi, n’è durante l’anno, n’è durante il period dei saldi. La prova è SEMPRE a discrezione del negoziante. La decisione è comprensibile se si pensa  quelle persone che hanno un sudore forte, entrano in un negozio e vogliono provare un capo tutti sudati e puzzolenti.

Sudore puzzolente

Un minimo di rispetto per il negoziante, ma anche per chi potrebbe provarlo in seguito, se lui non dovesse fare l’acquisto, sono d’obbligo. O almeno dovrebbero esserlo.

Un maglione di cashmere provato da una persona sudata e puzzolente potrebbe non poter più essere messo in vendita a meno che non venga portato in lavanderia. Lo stesso potrebbe accadere se una donna con un chilo di fondotinta e cerone sul viso provasse una maglia bianca e dovesse infilarla dalla testa.

Probabilmente sarebbe da portare in lavanderia.

 

Per provare dovreste: evitare il trucco pesante, evitare di indossare anelli e bracciali che potrebbero tirare i fili e rovinare i capi, accertarvi di essere fresche e profumate.

 

 

 

 

photo credits | thron

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Alice

Marina Galatioto, scrittrice, blogger e content creator. Questo blog è nato attorno al personaggio di Alice, protagonista dell'omonima serie "Le disavventure di Alice" di cui sono usciti i primi due romanzi. In attesa del capitolo conclusivo !!

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