Cappotti da signora, storia del cappotto da donna
Nel guardaroba femminile non possono mancare i cappotti da signora. Ma conosci a storia di questo indumento? Come e quando è nato il cappotto da donna.
Un cappotto da donna è un capo che si presta a mille interpretazioni e può essere indossato in tanti outfit diversi. Ci sono tantissimi stili e modelli di cappotto, ma qual è la storia di questo indumento? Te la illustro nel post.
Storia del cappotto
Sembra che il primo cappotto da donna risalga ad un periodo tra la fine del Diciassettesimo secolo e l’inizio del Diciottesimo. Veniva indossato agli inizi del 1700 durante le uscite a cavallo. Si trattava di un cappotto lungo “copiato” dall’abbigliamento maschile da cui prendeva sia taglio che stile. Il cappotto da donna aveva una lunghezza al ginocchio e sotto era completato da un gilet della medesima lunghezza. In seguito si accorciò e divenne una giacca corta, sempre da indossare durante i viaggi e le cavalcate.
Durante gli anni Settanta dello stesso secolo le donne iniziarono ad utilizzare un altro capo preso dalla moda maschile, l’impermeabile, chiamato anche pastrano o redingote, che aveva maniche lunghe ed arrivava fino al pavimento.
Aveva un corpetto aderente ed era destinato solamente ad essere un abito da giorno utilizzato anche per camminare o viaggiare, ma non per guidare. Durante le intemperie, piogge e temporali i capi utilizzati per ripararsi erano scialli e mantelle. Nel secolo successivo però la moda femminile ebbe una svolta.
Nell’Ottocento arrivarono le giacche Spencer e cappotti chiamati pelisses. I mantelli furono in auge durante gli anni degli abiti con le maniche gonfie a palloncino e furono protagonisti per una trentina d’anni. E, poi, noi lo sappiamo bene, visto che la moda va e viene, in seguito furono di nuovo soppiantati da giacche con corpetti aderenti e indumenti di pelliccia non più con il pelo all’interno, come fodera, ma all’esterno.
I cappotti lunghi divennero famosi e furono moda tra gli anni 1870 e ’90 e per tutto il secolo furono utilizzati manicotti e colli in pelliccia. Il trend del cappotto diventato pelliccia continuò nel ‘900 quando però divenne lusso e solo verso gli anni ’60 a fronte di costi inferiori per commercializzazione di massa di pelli più economiche divenne indumento alla portata di molte.
La pelliccia di pelo vero però negli anni ’90 ha perso molto del suo mercato a causa di animalisti impegnati nella salvaguardia di animali, di mode e aumento dei prezzi e ben presto ha fatto la sua comparsa la pelliccia ecologica, chiamata anche ecopelliccia o similpelliccia utilizzata per giacche e cappotti.
A realizzare cappotti simili a mantelle e a riprendere la moda uomo (degli operai o dei militari) per quelli femminili sembrano sia state per prima la Francia, seguita poi dalla Polonia, per riparare dal gran freddo cui la nazione è soggetta d’inverno.
Il ‘900 più da vicino
Solo nel 1900, il cappotto diventa elegante e raffinato. Lungo fino alle caviglie e impreziosito con pizzi e ricami, acquista quindi un carattere molto più femminile.

Per seguire le mode il cappotto da donna torna ad avere un taglio maschile solo negli Anni Venti.
Un decennio più tardi si ispira invece alla moda parigina e delle grandi star hollywodiane che vengono abbandonate durante il periodo di guerra quando il cappotto diventa rigido, squadrato e pesante, come a ricordare il periodo difficile che si sta vivendo.
Solo negli anni Cinquanta il cappotto torna ad essere femminile e ad avere linee che esaltano le forme delle donne e non le nascondono. Negli anni Sessanta e Settanta abbiamo avuto i mini cappotti tanto trendy e poi nel ventennio successivo il cappotto da “donna in carriera“.
Il cappotto da signora ai giorni nostri
Con l’avvento del piumino al di fuori dello sport outdoor il cappotto ha perso il primato. Ci sono stati anni in cui è stato snobbato, soppiantato quasi del tutto da piumini di tutte le forme e lunghezze.
Ora sembra contendersi il ruolo con il piumino e fare a gara per primeggiare. Per questo inverno il cappotto è tornato in auge, grazie anche a brand che lo hanno reinventato e riproposto. Due brand che l’hanno proposto nelle loro collezioni invernali sono Twin Set o Falconeri, ad esempio.
Personalmente, anche se il mio guardaroba è pieno di piumini, caldi e confortevoli, preferisco di gran lunga i cappotti che ritengo molto più femminili. I cappotti aggraziano la figura, a meno che non se ne indossi uno extra large dalle forme ampie. Non devono mai mancare i cappotti nel guardaroba di una donna, qualsiasi età abbia.
Grazie alla grande offerta sul mercato si possono scegliere i modelli più consoni alla propria forma fisica e all’età. Nei prossimi articoli tante proposte per gli acquisti approfittando anche dei saldi di stagione.
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Nel mio guardaroba ne ho 2: uno risalente agli anni 50 (era di mia nonna, l’ho fatto risistemare per utilizzarlo come cappotto delle occasioni), ed uno più recente, di qualche anno fa. Li adoro entrambi 🙂
Ciao, che bello sapere che hai tenuto un cappotto della nonna, io ho un paio di scarpe. Considera che mia nonna ahimé se n’è andata tre anni fa e aveva cento anni. Ho un paio di scarpette di raso che ne avranno almeno una ottantina. Sono ancora perfette! Grazie di essere passata e buona domenica
Adoro questo articolo cerco proprio questo genere di articoli sul web sono molto curiosa nel settore moda in particolare sulla storia della moda sapere le origini di ogni cosa che indossiamo è una cosa bellissima brava fai ancora articoli così ♥️
Grazie Elly, sei gentilissima. Fa piacere sapere che il proprio lavoro piace o è utile. Inoltre anche a me piace scoprire e conoscere. Grazie ancora e buona domenica.
Adoro i cappotti e il tuo articolo è veramente interessante e ricco di particolari, anche io come te ho l’armadio pieno di piumini, ma il cappotto dona quel tocco di eleganza che non può mancare in nessuna donna!
Ciao Marina. Hai ragione, il cappotto ha quel qualcosa in più, di sicuro dona eleganza
Un articolo veramente interessante ,non conoscevo la storia del cappotto fino ai giorni nostri,mi e’piaciuto molto.
Ciao Margherita, grazie del tuo apprezzamento e per essere passata dal blog, buon fine settimana
Quante notizie interessanti grazie io amo indossare cappotti ne ho davvero tanti
Ciao Rosaria, anche io. Credo che il cappotto sia un capo intramontabile
davvero un articolo interessante, mi è piaciuto scoprire la storia del cappotto, un capo di abbigliamnto che lo si può trovare in ogni armadio….. un must dell’abbigliamento
Ciao Greta, Hai ragione. Uomini e donne hanno almeno un cappotto nell’armadio.
Sai che non mi era mai posta la domanda di come era nato il cappotto da donna. Davvero interessante la storia e l’evoluzione di questo capo. Io preferisco i cappotti dal taglio classico e a tinta unica . Un saluto, Daniela.
Ciao Daniela, il classico e in tinta unita non tramonta mai! ottima scelta
Hai ragione, il cappotto non può mai mancare nel guardaroba. Interessante la sua storia.
Il cappotto da donna è un capo che non manca mai nel nostro guardaroba, hai ragione! Grazie per essere passata e buona domenica
adoro i cappotti, li trovo belli e molto eleganti, ideali in tutte le occasioni, bellissima la storia del cappotto
Ciao cara, grazie! Penso anche io che il cappotto sia un capo intramontabile ed elegante
Non conoscevo la storia del cappotto! E’ indubbiamente il capo intramontabile per eccellenza nel guardaroba di uomini e donne. Grazie per aver condiviso questo bel articolo.
Ciao Giusy, grazie a te per essere passata dal blog.
Non conoscevo la storia del cappotto ma ho trovato interessante che alcuni modelli da signora siano praticamente ancora di moda da decenni!
Ciao Maria Felicia. Eh sì! La moda viene e va’! molto spesso rimane senza che ce ne accorgiamo!
Sono da sempre una grande fan del cappotto – ne ho posseduti molti e tutt’ora il mio guardaroba ne è ben fornito, quelli davvero belli li ho tenuti nonostante il cambio di taglia – pertanto conoscere di più sulla storia del cappotto mi ha fatto molto piacere. Grazie per avercela raccontata.